La
flessibilità, è la capacità di compiere movimenti molto ampi, nei limiti
consentiti dalle
articolazioni
e dall’elasticità muscolare.
La
flessibilità si realizza mediante:
la
mobilità articolare – cioè la capacità di poter utilizzare al massimo
l’escursione delle
nostre
articolazioni.
Influenza
in modo efficace l’ampiezza dei movimenti ed è condizionata dall’allungamento
muscolare.
Per
migliorare o mantenere la mobilità a buoni livelli, si devono compiere esercizi
di slanci,
flessioni,
molleggi, oscillazioni, circonduzioni.
l’allungamento
muscolare - cioè la capacità dei muscoli striati di cambiare forma e
ritornare
allo stato originario; i muscoli possiedono tre proprietà fondamentali:
o
Elasticità, cioè la capacità delle fibre muscolari di aumentare
la loro lunghezza;
o
Contrattilità, cioè la capacità delle fibre muscolari di ridurre
la loro lunghezza;
o
Eccitabilità, cioè la capacità delle fibre muscolari di reagire
agli stimoli nervosi.
Per
migliorare l’elasticità muscolare si devono eseguire esercizi d’allungamento
(stretching)
tenuto
e mai molleggiato.
Eseguendo
gli esercizi d’allungamento con regolarità si riesce a:
-
Ridurre le tensioni muscolari;
-
Prevenire infortuni muscolari;
-
Favorire la circolazione sanguigna;
-
Migliorare la mobilità articolare.
Mobilizzanti
sono tutti gli esercizi e i movimenti che portano gradualmente le articolazioni
fino
alla
massima escursione.
I
bambini hanno in generale un'elevata mobilità, perciò non hanno bisogno di
esercitare in modo specifico la flessibilità.
Tra
i 12 e i 15 anni a causa dell’aumento di statura e della tonicità muscolare, è
possibile che si riscontrino rapide diminuzioni di flessibilità, è quindi utile
iniziare una specifica educazione permantenere elevata questa capacità.
Evitate
però l’uso degli esercizi di mobilizzazione passiva, in pratica quelli eseguiti
con l’aiuto di un compagno o di sovraccarichi.
La
capacità di rilasciare e decontrarre i muscoli antagonisti è il punto di
partenza per incrementarela flessibilità.
Nei
bambini il rischio d’infortuni provocati da allungamenti muscolari attivi è
talmente
insignificante
che esercitazioni in tal senso sono inutili e a volte controproducenti.
La
flessibilità è l’unica capacità condizionale che raggiunge il culmine del suo
sviluppo nell’età
infantile,
dopodiché è destinata a peggiorare quando non è sottoposta ad esercitazioni
regolari.
Per questi motivi
si consiglia di iniziare un metodico lavoro sullo stretching e di inserirlo
regolarmente
nell’allenamento calcistico solamente a partire dai 14-15 anni.
Stretching e prestazione
Alcuni
studiosi hanno verificato il peggioramento della prestazione e dei valori di
test in atleti
precedentemente
sottoposti ad esercitazioni di stretching.
Ecco
alcuni dati delle rilevazioni:
Wiemeyer
(2003) ha rilevato una diminuzione nella prestazione in un test di salto in
alto
dal
3 al 5,3%.
Henning,
Podzielny (1994) notarono un peggioramenti nei salti in elevazione.
Rovida
2007
103
Begert,
Hillebrecth (2003) verificarono la riduzione della forza reattiva dall’8 al 10%
in
salti
verso il basso.
Il
saltatore Schmidtbleicher (1997), aumentò il tempo di contatto a terra di 8
mill/sec (8%)
e
peggiorò l’altezza di salto di 2,6
cm (- 7%).
Wiemann,
Klee, registrarono un peggioramento di 0,14 sec. su scatti di 35 m ..
Rosembaum,
Henning (1997), spiegarono che gli effetti meccanici dello stretching,
limitano
la capacità di riprodurre la forza.
Uno
studio di Fowles e collaboratori (2000) ha dimostrato che lo stiramento
prolungato di
un
gruppo muscolare, causa la diminuzione della sua attivazione e della relativa
forza di
contrazione.
Il
calo di forza risulta ancora presente un’ora dopo la fine dello stiramento; la
diminuzione
dell’attivazione
muscolare è presto recuperata (15 minuti), ma la forza contrattile, ancora
dopo
60 minuti, rimane inferiore del 9%.
Questa
ipotesi è supportata da altre ricerche secondo le quali, dopo lo stretching, si
presenta
una diminuzione della Stiffness (sforzo che compie un muscolo per riaccorciarsi
dopo
che è stato allungato) dell’unità muscolo-articolare (Enoka 1994; Rosenbaum e
Henning 1995; Magnusson 1996; Klinge
1997; Hutton 1999; Wiemann e Klee 2000).
Gli allungamenti
muscolari classici non appaiono quindi i mezzi più adatti per realizzare un riscaldamento
muscolare